in ricordo di Maio Biffarella
Il 14 marzo 2020 ci ha lasciato il gande mastro Mario Biffaella
ACM-Casa delle Culture ricorda il grande maestro
Che sia lieve la terrà che l’accoglierà”. Farid Adly
MARIO BIFFARELLA
E’ nato a Mistretta (Me). Dopo l’Istituto d’arte a Santo Stefano di Camastra e l’Accademia di BB.AA. a Firenze e Palermo, ha conseguito l’abilitazione all’insegnamento e prestato servizio di Educazione artistica; vincitore di concorso, ha lasciato la scuola per dirigere il Museo Civico del suo Comune: In questo contesto per oltre 23 anni ha lavorato, per la difesa del patrimonio culturale e artistico del territorio, organizzando e partecipando a numerose iniziative e manifestazioni. Ha partecipato a numerose mostre collettive e concorsi ottenendo molti premi e riconoscimenti; Ha organizzato diverse mostre personali e partecipato a innumerevoli collettive; ha illustrato diversi libri di storia, poesia, arte…; è stato assieme ad altri, socio fondatore dell’associazione Nebrodi Arte di Sant’Agata Mil. Ha realizzato e restaurato importanti opere d’arte in luoghi e chiese della sua Città. Nel 2013, è stato insignito del premio alla carriera alla “Dicembre Arte”, presso palazzo Minoriti a Catania.
Note critiche
“… Artisti come Biffarella hanno l’esigenza di interpretare il mondo presente, con tutte le sue tragedie, ingiustizie e orrori, per filtrarlo, con la sensibilità di cui sono dotati e riproporlo con il linguaggio simbolico-figurativo alla lettura di tutti. In questo senso l’arte ha avuto e ha ancora una funzione: Egli non lavora narcisisticamente per se stesso e le proprie tasche, facendo uscire dalla finestra della torre d’avorio “ capolavori d’arte” da versare nelle “teste vuote della massa” attraverso le parole incomprensibili di certa critica. Senza sentirsi depositario di verità assolute, propone invece argomenti di riflessione, col fine ultimo di ritrovare l’armonia perduta, la bellezza, la semplicità della natura umana, l’amore universale. Poco importa se per realizzare un’opera ci vuole troppo tempo, lui dice sempre: “per me fare un quadro è una esperienza, come scrivere un libro, anche nel corso di anni: perché allo scrittore è consentito e a me no?” In questo “ processo magico” Biffarella, come i grandi artisti del passato è un comunicatore che utilizza le immagini del suo tempo: I personaggi della cronaca, le immagini degli strumenti tecnologici che cambiano nel bene e nel male la vita; utilizza il linguaggio figurativo, nella dimensione di un tempo unico dove passato e presente sono già scritti… “. Giorgio Toselli
“… Già da qualche tempo è in corso un dibattito sulla rivalutazione dell’espressione figurativa: la cosiddetta “Nuova Maniera”, ripropone anche il recupero del mestiere e della qualità tecnica. In questo ambito il lavoro di Mario Biffarella si potrebbe definire di realismo simbolico. Ma a differenza di certi esempi meramente imitativi e quindi anacronistici, nelle sue opere si realizza un’interessante sintesi tra la narrazione della contemporaneità e taluni concetti di filosofia esistenzialistica… Certi accostamenti tra mito e simbolo, certe notazioni ironiche e dissacranti danno esiti surreali ed offrono diverse chiavi di lettura…”.
Giulio Carlo Argan – 1992
“… I dipinti di Mario Biffarella posseggono un certo qul spirito trasgressivo, che gli fa toccare espressioni davvero notevoli…”. Federico Zeri – 1992
https://98zero.com/1408867-grande-perdita-del-mondo-dellarte-ci-ha-lasciato-il-maestro-mario-biffarella
http://www.mistretta.eu/Speciale%20Mario%20Biffarella.html